Riscossione Tributi: qualcosa deve cambiare!

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Che la situazione economica (e sociale) del nostro Bel Paese sia ad un punto tale da aver portato all’esasperazione la maggior parte dei contribuenti è ormai cosa palese e sotto gli occhi di tutti. Adagiarsi e rinunciare a risollevarsi è però quanto di peggio si possa fare. Ciò che serve per tentare di uscire da questa recessione globale sono fatti concreti e non le belle e facili parole. Fatti che devono venire da chi ci guida e tiene in mano le redini dell’Italia.

Ed è proprio nell’ottica di ridare una speranza e di tentare di “tendere la mano” ai contribuenti, che lo scorso 22 maggio, all’unanimità, è stata approvata dalla Commissione Finanze della Camera una risoluzione che impegna il Governo a rivedere la disciplina delle riscossioni in modo da adeguarla “al nuovo quadro determinato dal complessivo deterioramento della situazione economica del Paese”. Chiaro è stato l’intento della Commissione presieduta dall’on. Daniele Capezzone: aiutare i contribuenti in ogni modo possibile per consentire un rilancio degli standard di vita generali.

Ed in particolare è stata posta in evidenza l’esigenza di render più flessibile il sistema di riscossione, in modo da adeguarlo, per quanto possibile, alla situazione reale.

I punti salienti salienti di tale risoluzione sono:

  • dilatare il più possibile il numero delle rate in cui possa essere ripartito il debito fiscale;
  • escludere l’applicazione dell’istituto dell’espropriazione forzata immobiliare;
  • eliminare l’ipoteca sulla prima casa (in particolare nel caso in cui essa rappresenti l’unico bene patrimoniale posseduto);
  • introdurre la possibilità, per il debitore, di sospendere per un periodo massimo di 6 mesi il pagamento delle rate, qualora sia dimostrata una grave ed obiettiva situazione di difficoltà economica di questo per motivi non addebitabili alla sua responsabilità;
  • aumentare il numero di rate non pagate, a partire dal quale si decade dal beneficio della rateizzazione;
  • ridurre gli interessi di mora;
  • cercare di limitare, nei casi in cui sia prevista, la clausola del solve et repete;
  • rivedere il sistema di riscossione comunale, invitando a tal fine il governo a disporre una proroga all’entrata in vigore della nuova disciplina (attualmente fissata per il prossimo 30 giugno).

Queste sono in sostanza sono le linee guida alle quali il Governo dovrà allinearsi nel dettare delle modifiche all’attuale disciplina della riscossione dei tributi.

Le premesse sono giuste; la palla passa ora al Governo.. “ai posteri l’ardua sentenza”.

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