Diseredare il figlio

In quali casi il figlio può essere escluso dall'eredità?
Eredità e diritti successori
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Quando il figlio può essere diseredato?

Il figlio può essere escluso dall’eredità se dichiarato indegno. I casi sono tassativi e previsti dalla legge all’articolo 463 del Codice Civile:

  • Se il figlio ha volontariamente ucciso o tentato di uccidere il genitore o il coniuge o un discendente o un ascendente del genitore
  • Se il figlio ha commesso, un danno nei confronti del genitore (o del coniuge o un discendente o un ascendente) un fatto al quale la legge dichiara applicabili le norme sull’omicidio (ad esempio se il figlio ha aiutato o istigato il genitore a suicidarsi)
  • Se ha denunciato il genitore (o le altre persone già citate sopra) per un reato punibile con l’ergastolo o con la reclusione per un periodo non inferiore nel minimo di tre anni, se si scopre in un procedimento penale che la denuncia era calunniosa, cioè falsa, oppure se ha testimoniato contro queste stesse persone imputate dei predetti reati, se la testimonianza è stata dichiarata, nei suoi confronti, falsa da un giudizio penale
  • Se ha indotto il genitore, con dolo o violenza a fare, revocare o mutare il testamento o gli ha impedito di farlo
  • Se ha soppresso, celato o alterato il testamento del genitore con il quale sarebbe stata regolata la successione
  • Se ha firmato un testamento falso.

 E’ possibile diseredare il figlio nel testamento?

No, non è possibile trovare una simile disposizione all’interno del testamento perché sarebbe illegittima e il figlio la contesterebbe in quanto erede “legittimario”. Il figlio, con questa contestazione, otterrebbe la riscossione della quota ereditaria che la legge gli attribuisce.

Che effetti produce la dichiarazione di indegnità di un figlio?

Gli effetti della dichiarazione d’indegnità del figlio intervengono dopo la pronuncia di un giudice. L’indegno non verrà escluso subito dall’eredità del genitore ma verrà tagliato fuori dall’acquisto dei beni ereditari solo dopo che il Tribunale gli assegni tale status cioè in uno dei casi tassativi previsti dalla legge, ex art. 463 c.c.

Il figlio una volta dichiarato indegno è tenuto a restituire i beni che facevano parte dell’eredità.

 Chi sono i soggetti legittimati a far valere l’indegnità nel testamento?

I soggetti legittimati a proporre questa azione sono coloro idonei a subentrare nella posizione giuridica dell’indegno e che hanno diritto a subentrare nella quota ereditaria. Tali soggetti potranno avviare il giudizio volto alla dichiarazione di indegnità dell’erede legittimario entro 10 anni decorrenti dall’apertura della successione, specificatamente, dal giorno in cui è stata scoperta la causa che può dar luogo all’indegnità medesima.

Cosa succede se il figlio viene “perdonato” dai genitori?

L’articolo 466 del Codice Civile stabilisce la possibilità per il genitore di perdonare il figlio a seguito della dichiarazione di diseredazione e questa decisione ne elimina gli effetti negativi. Il figlio in questo modo può essere “riabilitato”, la riabilitazione può essere totale oppure parziale.

 Nel primo caso, la riabilitazione del figlio si fa attraverso una dichiarazione contenuta in atto pubblico o nel testamento. Con questa dichiarazione, il figlio potrà ereditare come se la causa di diseredazione non fosse mai esistita.

Nel caso di una riabilitazione parziale, il genitore non dichiara espressamente di voler riabilitare il figlio però lo indica come erede nel suo testamento, di conseguenza il figlio potrà ereditare solo nei limiti delle disposizioni contenute nel testamento.

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